Si stima che attualmente nel nostro Paese la cheratosi attinica interessi il 20% dei soggetti tra i cinquanta e i sessanta anni e il 40% degli over settanta. Il disturbo si presenta principalmente come il risultato di esposizioni solari cumulative nel corso degli anni. I raggi solari, infatti, penetrano nella pelle, raggiungendo gli strati più profondi dell’epidermide e provocando, in taluni casi, un danno al DNA cellulare stesso.
Fattori di rischio: l’esposizione al sole
Essendo indotta da una fotoesposizione prolungata, si intuisce il motivo per cui la lesione colpisca soprattutto le persone anziane. Tuttavia, è possibile riscontrare l’insorgenza di cheratosi attiniche anche nei soggetti al di sotto dei cinquant’anni e nei giovani tra i 20 e i 30 anni. Ciò si deve a imprudenze nel corso dell’esposizione, in età pediatrica e adolescenziale.
L’esposizione continua e senza adeguata protezione ai raggi UV rappresenta quindi il principale fattore di rischio. Le probabilità di sviluppare le cheratosi attiniche dipendono però anche da condizioni ambientali e genetiche. L’intensità e la quantità di raggi solari assorbiti svolgono un ruolo determinante. Le lesioni compaiono perciò con maggiore frequenza se si vive in località fortemente soleggiate, come i Tropici.
Fattori di rischio: il lavoro
Tra gli individui più a rischio ci sono coloro che svolgono il proprio lavoro all’aria aperta e sotto il sole, come contadini, pescatori, manovali e marinai. A questa categoria si affiancano le persone che, per passioni di vario genere, trascorrono molto tempo al sole, come velisti, surfisti, maestri di tennis e sciatori.
Fattori di rischio: il fototipo
Sul fronte delle condizioni genetiche, sono più colpiti gli individui con fototipo 1 e 2, ossia con pelle molto chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri o verdi ed efelidi. Si tratta di persone che si abbronzano poco e che tendono a scottarsi con facilità durante l’esposizione.
Fattori di rischio: la propria storia
Nell’insorgenza delle lesioni conta anche la propria storia personale: tra i soggetti più a rischio ci sono quelli che in passato, in special modo prima dei venti anni, hanno trascurato di proteggere la pelle con attenzione e con un filtro adeguato.
Influiscono, infine, condizioni di immunodepressione legate a varie cause, come per esempio chemioterapia, leucemia o AIDS, nonché la storia familiare del soggetto colpito, ovvero la presenza in famiglia di altri casi di cheratosi attinica o di tumori della pelle.